I gruppi ultras del Napoli l’avrebbero giurata a quelli dell’Udinese e del Varese in seguito a quanto accaduto lo scorso 4 maggio. Allo stadio Friuli alcuni personaggi appartenenti alla Curva Nord dell’Udinese erano scesi in campo per cacciare in malo modo i napoletani che l’avevano invaso per festeggiare la conquista dello Scudetto coi calciatori; anche negli ambienti ultras azzurri l’invasione non era piaciuta, ma ancor meno l’aggressione a colpi di cinghia ai danni di persone che non hanno a che fare con il mondo del tifo organizzato.

Poche ore dopo a Varese un padre di famiglia con due bimbi in auto era stato aggredito da ultras locali dopo aver inscenato un carosello a colpi di clacson per celebrare la conquista dello Scudetto da parte del Napoli. La vicenda aveva indignato profondamente e aveva spinto il sindaco di Varese ad esporre la bandiera azzurra all’esterno del Municipio. Domenica scorsa, prima della partita di Monza, diversi ultras napoletani sono stati fermati sulla Superstrada Milano-Lecco nei pressi dello svincolo di Carate Brianza dove il Varese era impegnato nella sfida playout contro la squadra locale. La retrocessione dei biancorossi in Eccellenza aiuterà non poco.

Al momento sembra escluso un nuovo divieto di trasferta generalizzato, ma da qui in avanti l’Osservatorio del Viminale dovrà tenere conto anche di questi elementi quando valuterà l’indice di rischio delle partite. La situazione delle trasferte azzurre si complicherà non poco: a Roma giallorossa e Milano nerazzurra, che resteranno interdette ai residenti in Campania anche se tesserati, potrebbe aggiungersi la trasferta di Udine; inoltre c’è il rischio che quanto accaduto in occasione di Monza-Napoli si ripeta. Sulla vicenda non si esclude una interrogazione parlamentare da parte di alcuni esponenti del club di tifosi azzurri a Montecitorio.