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Stadio di Marano, la denuncia del fotoreporter: “Dopo l’addio del Napoli è in stato di degrado”

Era un mercoledì pomeriggio d’autunno e sono passati esattamente 16 anni. Edy Reja sorprese tutti e su quel campo di Marano, dove era stata già costruita la promozione in serie B l’anno prima, schierò per la prima volta la difesa a cinque. Chi era allo stadio a guardare la partitella infrasettimanale non lo sapeva, ma sarebbe cambiata la storia.

Maldonado, Cannavaro e Domizzi schierati tutti e tre insieme in mezzo alla difesa sarebbero stati gli elementi imprescindibili per arrivare alla promozione in serie A senza i playoff insieme con il Genoa nel mitico scontro diretto del giugno successivo. Eppure l’esperimento non riuscì troppo bene all’esordio visto che il Napoli perse a Bergamo con l’Albinoleffe. Poi iniziò una lunga serie di vittorie nonostante il celebre “non gioco” di Reja, fatto di aggressività, combattimenti palla su palla e soprattutto di 12 vittorie per 1-0 che portano 36 punti con il minimo sforzo.

A fare da sfondo lo stadio Comunale di Marano, poi intitolato al carabiniere Salvatore Nuvoletta. E’ stata la sede abituale delle amichevoli infrasettimanali del Napoli per quasi due anni, tra le prime esperienze a Varcaturo nell’autunno del 2004 e la costruzione del Centro sportivo di Castel Volturno nel 2007. Ne sono passati di giocatori da quelle parti.

E ora una lettera del giornalista e fotoreporter Elio Guerriero, pubblicata dal quotidiano Il Mattino, ci racconta una realtà triste e malinconica. Guerriero racconta di come in quell’impianto, inaugurato nel 2004 in via Falcone e Borsellino, ci fosse passato pure Pietro Mennea prima del Napoli di Marino e De Laurentiis e prima di una breve chiusura. “Da alcuni anni è in uno stato di totale incuria. Erba alta un metro, spogliatoi fatiscenti, impianto elettrico fuori uso. E’ un covo di drogati. Che tristezza, sarebbe il caso di mettere mano a questa incresciosa situazione che ci fa vergognare“.

La vicenda appare tristissima proprio perché in quell’impianto, dedicato ad una vittima della criminalità, aveva mosso i primi o i secondi passi quel Napoli protagonista della risalita dalla serie C fino alla Coppa Uefa nel 2008. Lo stato d’abbandono, denunciato da Guerriero, non è solo grave per la città di Marano ma anche per il doveroso rispetto nei confronti di Reja e dei protagonisti di quelle imprese sportive.

 

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