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Fischi al Giorno della Memoria: nessuna sanzione per la Lazio; Lotito: “Gente ubriaca, no antisemitismo”

Fa discutere non poco la mancata decisione del Giudice sportivo sui fischi, uditi chiaramente, dei tifosi laziali della Tevere al Giorno della Memoria poco prima della partita Lazio-Napoli di domenica all’Olimpico.

I fischi, brevi ma decisi, sono stati uditi da tutti i presenti, mentre dagli altri settori sono piovuti invece applausi. Non possono non aver udito i commissari di campo. Ma negli atti del Giudice sportivo, che ha sanzionato il club biancoceleste con una multa da 7.000 euro per cori contro i napoletani e un fumogeno, non risulta nulla.
Gli ultras biancocelesti, che erano nella Tevere a causa della chiusura della Curva Nord, hanno fischiato il Giorno della Memoria che si era celebrato il giorno prima in coincidenza con l’anniversario della liberazione dei sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz.
La tifoseria biancoceleste è pesantemente infiltrata da frange neonaziste e neofasciste. Lo scrittore Alessandro Piperno, presente all’Olimpico, aveva scritto sul Corriere della Sera che non sarebbe più andato allo stadio nonostante la grande passione per la sua Lazio. Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, aveva dichiarato che si trattava di “goliardia di gente ubriaca che forse assume sostanze prima di venire allo stadio, non si può parlare di antisemitismo“.

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