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Festa Scudetto: indietro di 33 anni con le immagini storiche di Alfonso Santaniello

Napoli attende la festa e cerca ispirazione nelle feste del passato, datate ormai fine anni ’80. Tra le testimonianze più suggestive ci sono quelle pubblicate su youtube da Alfonso Santaniello, tifoso napoletano del Vomero, che oltre 30 anni fa realizzò quello che oggi appare un affresco della Napoli di Maradona. Loro non lo sapevano, ma sarebbe stata l’ultima grande festa.

Le immagini sono girate con una telecamera Sony CCD V90 Pro, una 8mm che all’epoca rappresentava un’innovazione e che oggi, tra smartphone e altre cose, ci fa ripetere “Ma che ne sanno i 2000?”.

Il 17 maggio 1989 era sceso in strada tra i tifosi pazzi di gioia per la conquista del primo e unico (per il momento) trofeo europeo, la Coppa Uefa vinta a Stoccarda (https://www.youtube.com/watch?v=8AhIr3gtIMg).

Il video più bello (https://www.youtube.com/watch?v=Wcw-zDW9xW4), anche per merito di un montaggio che il geometra Calboni avrebbe romanticamente definito “analogico”, è quello dell’ultimo Scudetto dell’aprile 1990. A impreziosirlo sono le prime sequenze che ricordano come, a differenza di oggi, fu una festa improvvisata perché appena 7 giorni prima ci fu la svolta decisiva con la vittoria del Napoli a Bologna e la sconfitta del Milan di Sacchi nella fatal Verona. Si parte da lì, dall’esultanza sul terrazzo dell’abitazione di via Omodeo; si scorgono i famosi piloni a nudo della Tangenziale, quelli finiti sui libri di scuola come esempio di scempio urbanistico. Si passa per il volto già tirato del compianto Paolo Valenti per finire nelle immagini del “Sabato del Villaggio”, quel 28 aprile di ultimi preparativi con Pino Daniele in sottofondo e poi l’ironia in salsa partenopea con tanto di funerale del Milan celebrato in pompa magna. Una circostanza, quella di fine aprile, che potrebbe ripetersi incredibilmente tra un mese dopo 33 anni esatti.

Le immagini di Alfonso sono un tuffo nella Napoli del passato, nell’Italia di fine anni ’80, dei suoi costumi, dei suoi vestiti, della sua cultura non proprio immacolata ma certamente più ingenua e inconsapevole dell’imminente svolta tecnologica che avrebbe cambiato il mondo per sempre. Loro non lo sapevano, ma sarebbe stata l’ultima grande festa.

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Una tecnologia che però non è estranea al discorso. Alfonso deve tantissimo al papà Antonio, scomparso 9 anni fa. Cresciuto in provincia di Avellino e tifoso dei lupi, era venuto a Napoli per insegnare, ma poi aveva aperto un negozio di rasoi elettrici agli albori dell’epoca della tecnologia; è lì che Alfonso impara a conoscere i segreti dei prodotti Sony e in particolare delle telecamere. A casa Santaniello si realizzava con qualche anno d’anticipo quello che poi si sarebbe verificato con l’arrivo della Pay per Wiev di Telepiù, poi Sky. “Avevamo a casa una parabola a bassa frequenza con cui prendevamo il segnale della Rai, ma ascoltavamo Radio KissKiss in contemporenea – racconta Alfonso – Si mangiava presto perché eravamo in 20 o anche in 30 nel salone dove avevamo sistemato un TV Sony a videoproiezione da 50 pollici”.

Si sono goduti così quei trionfi del Napoli di Maradona e forse mai avrebbero immaginato, il 29 aprile del 1990, che per decenni non avrebbero visto più nulla. “Oltre a tanta gioia quei ricordi mi portano molta nostalgia – spiega Alfonso – A volte piango perché vorrei che quelli che non ci sono più potessero stare al mio fianco per gioire insieme e rivivere queste emozioni che il Napoli di oggi ci sta rivivere. Mio padre aveva capito tutto e me lo disse: io quasi sicuramente non vedrò altri scudetti, tu invece sì, ci vorrà tempo ma lo rivedrai”.

A papà Antonio, che riposa nel cimitero di Ospedaletto d’Alpinolo, Alfonso non porta solo i fiori ma anche la bandiera del Napoli. Qualcuno lo sapeva che sarebbe stata l’ultima grande festa.

Le immagini delle feste azzurre sono finite anche in alcuni film di successo, su tutti il documentario su Maradona realizzato dal regista britannico Asif Kapadia, quello che – per intenderci – inizia con la corsa di Diego verso il San Paolo festante a bordo di una anonima Golf, altro che fuoriserie di oggi. Alfonso va molto fiero di essere tra i primi citati nei titoli di coda del docufilm. E alcune sequenze girate a Forcella durante la festa dell’aprile 1990 sono finite nel film “Mixed by Erry”, nelle sale proprio in queste settimane, che racconta la storia del “pirata” musicale più famoso dell’epoca.

Tra i cimeli di Alfonso, che alla passione per la videocamera aggiunge quella per il running, ci sono anche tante foto dei festeggiamenti a bordo di carri e auto dipinte di blu per l’occasione, immagini che restano scolpite nella memoria di chi era molto giovane ma già c’era e ricorda. Pochi giorni fa ha raccontato anche gli scontri tra tifosi scoppiati a due passi dal suo negozio. E siccome l’attesa per una nuova grande festa sta per finire c’è da giurare che a maggio, o forse anche il 29 aprile, troveremo Alfonso lì per strada a raccontarla…

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