Quando si segnano cinque gol in trasferta (a Verona era successo 30 anni fa in Coppa Italia con Ranieri allenatore) si dovrebbe esultare e basta. Invece sulla vittoria del Napoli al Bentegodi ci sono anche ombre.
Siamo andati in svantaggio, abbiamo rimontato e ci siamo fatti raggiungere prendendo due gol che sono frutto di clamorosi errori difensivi. Ma sono stati due lampi veronesi in un mare azzurro. Abbiamo dominato praticamente per 90 minuti e i gol potevano essere di più. Della prima partita della stagione si ricorderanno soprattutto le qualità di Kvaratskhelia, autore di un gol e di un assist a Zielinski pazzesco, la buona iniziativa di Lozano, la prestazione maiuscola di Lobotka, timbrata da un gol d’autore.
C’è ancora tanto da rivedere e soprattutto c’è da vedere il Napoli contro un avversario più quotato; il Verona di Cioffi, come aveva dimostrato anche la sfida di Coppa Italia, appare una squadra seriamente candidata a retrocedere in serie B senza passare dal via.

Il Monza e il Lecce a Fuorigrotta e soprattutto le trasferte di Firenze e Roma con la Lazio ci spiegheranno qualcosa di più sulla reale consistenza di questo Napoli. Era il primo dopo l’era Benitez: per la prima volta dopo 9 anni non c’erano calciatori arrivati durante la gestione del tecnico (ma soprattutto direttore sportivo) spagnolo. Il risultato è il migliore possibile, la prestazione pure ma le sbavature restano. Eppure abbiamo vinto più nettamente di tutte le altre concorrenti del lato sinistro della classifica, forse con l’eccezione del Milan.

Non è stata la trasferta dello scorso marzo con 3.500 napoletani in Curva Nord. Ma l’apporto dei gruppi e dei tanti supporters azzurri del Nord non è mancato. Si è sentito dall’inizio alla fine. Verranno tempi migliori anche per questo. In fondo era Ferragosto. Un bel Ferragosto con il pokerissimo!