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Biglietti Napoli ai bagarini: ieri il servizio di Luca Abete sugli affari d’oro, ma il fenomeno incide poco sulle vendite

Si discute non poco in seguito al servizio di Luca Abete trasmesso ieri sera da Striscia la Notizia e riguardante l’inchiesta sul bagarinaggio 2.0 intorno ai biglietti delle partite del Napoli in campionato e Coppa dei Campioni.

Il popolare personaggio, che spesso denuncia mali veri e a volte specula sui luoghi comuni di Napoli, ha intervistato un bagarino nei pressi dello stadio Maradona. E’ venuto fuori un sistema organizzato per garantire a persone in grado di spendere diverse centinaia di euro per assicurarsi la presenza allo stadio. Infatti, la persona avrebbe agito solo per i settori non popolari, non parlando mai di curve. “Per Napoli-Inter abbiamo i Distinti a 200 euro e le Tribune a 300“, ha spiegato mentre la telecamera era nascosta. Poi a telecamere accese, in un clima di grande cordialità, ha ribadito: “Ci sono persone che ci incaricano di fare i biglietti e ci fanno un regalo, voi lo chiamate crestone, per noi è un lavoro; sono cose sempre accadute“.

I biglietti in questione non sono falsi o contraffatti, ma pienamente regolari in quanto oggetto di un cambio nominativo. Più inquietante il fatto che la persona intervistata parli apertamente di un fenomeno messo su grazie alla complicità di ricevitorie che “bloccano e parcheggiano una certa quantità di biglietti che noi poi ci teniamo ferma fino all’ultimo giorno“; l’obiettivo è far salire la fame di tagliandi allo scopo di rivenderli a prezzi esorbitanti. Un biglietto di Distinti per Napoli-Milan, ritorno di Coppa Campioni, sarebbe stato venduto a 600 euro contro i 130 del botteghino.

L’inchiesta della Procura di Napoli è ancora in corso e non si escludono ulteriori colpi di scena; il coinvolgimento di diverse ricevitorie e di steward in servizio allo stadio Maradona aveva destato notevole scalpore.
Tuttavia, i numeri non sono in grado di condizionare il sistema di vendita e non è a questo fenomeno che vanno attribuite le lunghe code digitali per acquistare biglietti sul circuito TicketOne; in base alle cifre diffuse dalla Guardia di Finanza, i biglietti collocati attraverso questo fenomeno sarebbero poche centinaia, al massimo 1.500 a partita. Sono pochi e quasi irrilevanti rispetto ai quasi 40.000 messi in vendita, ma sufficienti a far realizzare un incasso mostruoso all’organizzazione: su ogni singolo biglietto si effettuavano ricarichi fino al 250% con guadagni totali superiori ai 100mila euro a partita.

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