Non c’è stata fino alle 1230 di venerdì l’ufficialità dello spostamento, rispettivamente di 24 e 48 ore, delle partite Napoli-Salernitana e Udinese-Napoli. A disporre il rinvio del “derby” campano da sabato alle 15 a domenica alla stessa ora è stato il Prefetto di Napoli per motivi di ordine pubblico dopo una “sceneggiata” durata due giorni.

È stata posticipata a lunedì 8 anche la gara Udinese-Sampdoria per la quale per fortuna non erano ancora stati venduti i biglietti. La vicenda alimenta le polemiche intorno alla gestione generale dell’ordine pubblico. E intanto sale la tensione tra i tifosi che si erano organizzati per le due partite o anche per una sola di esse: con l’incedibilità formale dei tagliandi in molti rischiano di aver buttato i soldi del biglietto delle partita oltre a quelli dei treni. A Udine martedì sera ci sarebbero stati 8.000 tifosi azzurri, molti dei quali provenienti dalle regioni del Centronord; per esserci – in un giorno feriale dopo il Ponte – avevano dovuto prendere ferie e permessi. Ora tutto rischia di andare in fumo per una decisione che in tanti ritengono tardiva oltre che esagerata.