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“Outfit da prediciottesimo camorrista”, imbarazzo per le dubbie giustificazioni de L’Eco di Bergamo

Tira brutta aria a Bergamo dopo la clamorosa caduta di stile di “Eppen“, il portale dedicato a cultura e tempo libero del capoluogo orobico che nei suoi voti attribuiti ai protagonisti di Sanremo aveva bocciato il secondiglianese Geolier con un bel 4 e il commento “prediciottesimo camorrista OST.

La vicenda aveva fatto indignare non poco ed erano scattate polemiche feroci sui social. C’è chi aveva pensato ad una fake news, soprattutto dopo aver visto che sopra il nome di Eppen c’era quello de L’Eco di Bergamo. Il quotidiano è ritenuto un punto di riferimento per la comunità orobica ma non solo; giornale con quasi 70 anni di storia, si è recentemente segnalato per il duro lavoro sulla vicenda del Covid-19 in Val Seriana anche con clamorosi scoop e inchieste approfondite. Per questo aveva assunto un ruolo nazionale più che locale.

E invece era tutto vero. Quelli di Eppen l’hanno scritto davvero. Non c’è troppo da sorprendersi perché a Bergamo, come in altre località del Nord, i soggetti dediti a luoghi comuni e stereotipi proliferano ; celebre la vicenda del sindacalista e opinionista di Telenova che era stato “messo a posto” da Elmas dopo averci definiti “pulcinella” con il solito tono ironico e dispregiativo. Noi non ce la prendiamo, a volte ci cantiamo da soli “Vesuvio erutta” perché non vale la pena neanche di litigare con personaggi di tale levatura.

L’ECO SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI?

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Tuttavia, ciò che in questo caso regge fino ad un certo punto è la nota dello stesso Eco di Bergamo. In un comunicato, diffuso poi dall’Ansa, si parla di “testata che si appoggia al sito del giornale e che produce autonomamente i contenuti“. Aggiungono di aver fugato ogni dubbio, ma i dubbi restano.
E’ vero che nella privacy policy de L’Eco il portale Eppen figura nell’elenco “Community”. Ma c’è altro: sul sito de L’Eco di Bergamo c’è una parte indicata come “Registrazione” nella sottosezione “Redazione” dove viene specificato il numero di registrazione della testata, risalente al 1955. Se “Eppen” è una testata che si appoggia (come scritto nella nota di chiarimento), perché nella parte dedicata ad Eppen non c’è identica indicazione con numero e data di registrazione? E’ solo una dimenticanza? Magari lo stesso giornale chiarirà in seguito…

Detto ciò, anche se esistesse una testata registrata come mai Eppen sembra parte integrante de L’Eco? E’ vero che esiste un dominio registrato eppen.it ma anche che esiste un forward automatico alla pagina ospitata sul sito de L’Eco. E nei dati di registrazione del sito eppen.it, nel registro nic.it, figura sempre il Gruppo Sesaab Spa che è anche l’editore de L’Eco di Bergamo. E poi il numero di telefono di Eppen non è lo stesso, ma per molte cifre appare molto simile a quello de L’Eco. Inoltre una normale ricerca su Google Maps fa figurare Eppen allo stesso indirizzo de L’Eco: Viale Papa Giovanni XXIII 118 a Bergamo.
Insomma, le giustificazioni della storica testata bergamasca traballano non solo sul piano sostanziale ma anche su quello formale. Più che dissociarsi avrebbero potuto semplicemente parlare di caduta di stile e chiedere scusa oppure ribadire che era una cosa forse pesantemente ironica ma non offensiva. Ora, oltre a voler fortemente conoscere lo zio di quello che ha dato il voto…  ci chiediamo: siamo sicuri che gli outfit e gli stili camorristici siano quelli di Geolier? A noi pare che pure in terra orobica la peggior logica dello “Scissionismo” abbia fortemente preso piede…

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