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Avellino e Salerno contro i napoletani: “Non provate nemmeno a festeggiare qui lo Scudetto”

Con l’avvicinarsi della festa Scudetto azzurra aumentano i malumori in alcune città della Campania. A molti tifosi delle squadre con maggiore identità territoriale dà fastidio vedere i napoletani fare festa nelle loro città.

Diversi i mal di stomaco soprattutto a Salerno e Avellino. Quella con Salerno è una rivalità da tempo accesissima, sfociata in qualche episodio di violenza e poi nella decisione di vietare la trasferta ai tifosi ospiti in occasione degli scontri diretti degli ultimi anni.

Anche a Salerno e nella relativa provincia i tifosi del Napoli, sebbene più nascosti, abbondano. I tifosi granata però si dicono scettici: “Di bandiere ne vediamo davvero pochissime, nessuno farà festa qui”. Nel 2012, in occasione di Chelsea-Napoli di Coppa Campioni, alcuni si ritrovarono in un pub per vedere la partita e gufare il Napoli che uscì sconfitto 4-1 da Stamford Bridge. “Una banda di ridicoli e miserabili che hanno inventato una rivalità per noi inesistente”, commentarono diversi supporters partenopei.

Con Avellino i rapporti sono meno tesi e c’è solo una rivalità sportiva determinata nel passato dalla grande performance biancoverde dei tempi del Commendatore Sibilia, con i lupi per un decennio in serie A, e in tempi più recenti dalla sfida playoff vinta dai biancoverdi nel 2005. Ora l’Avellino, dopo due fallimenti e altrettante ripartenze, naviga nel girone C di serie C in un campionato piuttosto deludente. In quel clima vedere tanti tifosi avellinesi del Napoli o napoletani emigrati che legittimamente tifano per la loro squadra può dare fastidio.

“Ognuno è libero di tifare per chi vuole, ma gentilmente andate a fare la festa a 50 km e vi divertite di più”, tra i commenti che si sono letti sui social. “Rispettate questa provincia: l’Irpinia tifa Avellino; le feste altrui non sono gradite”, aggiunge qualcuno. C’è anche chi ironicamente fa notare che quando lo stesso accade con le più frequenti feste di milanisti, interisti e juventini d’Irpinia nessuno si sconvolge più di tanto. Non manca neanche qualche minaccia esplicita sotto i post, roba che fa ricordare le aggressioni dei veronesi ai marocchini che festeggiavano i successi della loro squadra ai Mondiali del Qatar. Solo cose scritte sui social e nulla più, ma i malumori ci sono.

Tutto questo è anche il frutto delle miserie calcistiche vissute da Napoli per oltre un decennio: prima della risalita in serie A nel 2007 gli azzurri avevano dovuto vedersela con diverse squadre regionali nelle categorie inferiori, anche il Benevento (poi promosso in A), la Juve Stabia e il Savoia, ma senza particolari problemi.

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