C’è grande attesa a Napoli per l’avvio della campagna abbonamenti 2024/2025, la prima senza Coppe Europee. Dopo le articolate modalità della scorsa stagione, questa volta non dovrebbero esserci troppe complicazioni: il club azzurro venderà un pacchetto di 20 partite (19 di campionato e una di Coppa Italia ad agosto) garantendo poi la prelazione su eventuali gare di Coppa al Maradona in inverno.

Su tempistiche e costi c’è il più assoluto mistero. La competenza dovrebbe restare nelle mani dello staff romano del patron De Laurentiis. Lo scorso anno la fase 1, dedicata all’esercizio della prelazione da parte dei vecchi abbonati, scattò il 21 luglio; secondo molti quest’anno la data di partenza potrebbe essere anticipata in virtù del fatto che già il 10 agosto il Napoli potrebbe esordire in Coppa Italia (gara inclusa nel pacchetto) tra le mura amiche.

Il ritiro degli azzurri a Dimaro parte l’11 luglio e appare possibile che il club decida di far partire la campagna abbonamenti prima della quella data. L’arrivo di Antonio Conte ha rilanciato l’entusiasmo ed è probabile che una discreta fetta di abbonati della scorsa stagione decida di rinnovare la tessera annuale. Sarà dirimente un punto: quante volte potrà essere ceduto l’abbonamento nelle 19 partite di campionato a Fuorigrotta? Ci saranno differenziazioni di prezzo su questo punto? Si tornerà a 5, 6 partite o si opterà per 10 gare cedibili? Ci sarà una fase per cambiare settore? Interrogativi che riceveranno una risposta nelle prossime settimane, così come si dovrà capire a quanto verrà fissata la capienza dello stadio in seguito alla chiusura della Curva B Inferiore; ci saranno altri lavori urgenti da svolgere e quindi la capienza sarà ridotta sotto le 50.000 unità? E quando verrà stilato il cronoprogramma dei lavori di riqualificazione dello stadio in vista degli Europei del 2032?

Il Napoli è una delle squadre che fa partire più tardi la campagna abbonamenti: al momento le big hanno già fatto scattare la prima fase e in un caso (Inter) non ci saranno ulteriori fasi; solo Milan e Lazio sono in ritardo perché alle prese con malumori che sconsiglierebbero l’avvio delle operazioni.