E’ polemica sulla gestione dell’ordine pubblico in occasione della partita Spezia-Napoli, ultima gara del campionato di serie A. Gli scontri scoppiati all’interno dello stadio Picco rappresentano solo una parte della storia.

Chi era a La Spezia ha subito capito che sarebbe stata una giornata complicata. I tifosi del Napoli, tra i quali gli ultras provenienti dalla Campania, sono stati fatti giungere in città senza particolari percorsi di sicurezza. Gli spezzini li stavano aspettando. E’ così che gli animi si sono surriscaldati.
Secondo varie testimonianze, sarebbero stati presi di mira gruppi di tifosi napoletani non appartenenti a sigle particolari, anche famiglie al seguito della squadra nell’ultima calda trasferta del campionato.

Poi all’interno del Picco, dove i tifosi di diverse fazioni erano separati solo da una divisione in vetro, sono scoppiati i disordini. Che sono proseguiti anche dopo la partita quando un ragazzo napoletano è rimasto ferito dopo aver raccolto un petardo lanciato dai supporters di casa all’esterno dello stadio; rischierebbe di perdere l’uso di una mano. Non confermata, per ora, l’indiscrezione sulla presenza di supporters del Marsiglia all’interno dello stadio.

Sugli scontri all’interno dello stadio si esprimerà la Giustizia sportiva che potrebbe sanzionare Spezia e Napoli con pesanti ammende e con la chiusura di settori specifici degli stadi Picco e Maradona; su quelli verificatisi all’esterno s’annunciano interrogazioni parlamentari. Nel mirino la pessima gestione dell’ordine pubblico da parte delle Autorità preposte.

Già nel 2006, in occasione della Supercoppa di serie C, al Picco scoppiarono scontri tra tifosi spezzini e napoletani. A La Spezia il clima non è mai troppo sereno quando arrivano squadre del Sud: alcuni anni fa, in occasione di un playoff con l’Avellino, giornalisti e tifosi irpini vennero fatti bersaglio di pesanti insulti a sfondo discriminatorio e sessista.