Incidenti La Spezia: caso Curva A precedente fondamentale per future decisioni per chi gioca in trasferta
Potrebbe rappresentare un ulteriore precedente di grande rilievo l’annullamento della chiusura della Curva A dello stadio Maradona, deciso dalla Corte Sportiva d’Appello Nazionale che ha modificato la sentenza del Giudice sportivo.
La prima sezione della Corte ha cancellato la chiusura del settore infliggendo al Napoli una pena pecuniaria di 50mila euro. Alla base delle motivazioni, che vanno oltre le osservazioni dell’avvocato Mattia Grassani, c’è l’impossibilità di determinare chi abbia materialmente partecipato agli incidenti scoppiati nei pressi del settore ospiti.
Al di là dell’unico provvedimento emesso nei confronti di un appartenente ad un gruppo della Curva B, la Corte ha sottolineato come negli atti fosse stato accertato che sui 1.100 tifosi azzurri presenti allo stadio Picco oltre 400 provenivano dal Centronord, 350 dalla Campania pur non essendo appartenenti ad alcun gruppo, solo ulteriori 350 erano invece appartenenti a gruppi organizzati, 200 della Curva A e 150 della Curva B.
I giudici hanno ritenuto che “non vi siano evidenze sufficienti per individuare con ragionevole certezza il settore da sanzionare”. Appare particolarmente importante un passaggio della sentenza: “La chiusura finirebbe per colpire migliaia di sostenitori in maniera indiscriminata”. La stessa Corte fa notare che altre pronunce precedenti siano state fondate sulla prudenza e su una giusta distribuzione della responsabilità oggettiva secondo il criterio di una afflittività concentrata maggiormente sulla società sportiva (l’ammenda è stata innalzata da 30mila a 50mila euro) senza però prevedere, in assenza di elementi certi, la chiusura di un singolo settore che penalizzerebbe in maniera eccessiva i tifosi che in alcun modo potevano avere contribuito agli incidenti.
E’ molto probabile, quindi, che in futuro non vengano presi provvedimenti di chiusura di singoli settori per chi giocava in trasferta, in assenza di forti elementi probatori.