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Addio alla radiocronaca di Carmine Martino; dopo KissKiss voci su Crc, ma il Napoli è senza radio ufficiale

Termina dopo tempo immemorabile il binomio SSC Napoli-KissKiss. Non è stato rinnovato l’accordo tra il club partenopeo e il gruppo editoriale della famiglia Niespolo che per anni è stato radio ufficiale del Napoli con l’emittente KissKiss Napoli.

Negli ultimi anni in tanti si erano appassionati alla mitica radiocronaca di Carmine Martino (nella foto tratta dal suo profilo Facebook) che aveva riportato tutti indietro agli anni ’80 quando il noto giornalista di Mediaset aveva raccontato i primi due Scudetti targati Maradona. Martino, 64 anni da poco compiuti, gode della più profonda e illimitata stima di almeno tre generazioni di tifosi azzurri. Il rischio è di non sentirlo più commentare la sua e la nostra squadra.

Scaduto il contratto con KissKiss, che unilateralmente ha deciso di non rinnovarlo, appare difficile che qualcuno possa avanzare un’offerta economica che possa soddisfare le richieste di Aurelio De Laurentiis. “Il presidente chiede la Luna“, si vocifera negli ambienti dell’editoria radiofonica campana. “Vuole un milione“, aggiungono altri.

Gli occhi sono inevitabilmente puntati su Radio Marte che negli anni 2000 strappò a sorpresa i diritti radiofonici e trasmise la partita del Napoli in diretta nei primi anni della serie A e per 9 anni. Fonti vicine all’emittente di Capodichino fanno sapere che appare difficile un ritorno.

Secondo indiscrezioni, la candidata più accreditata sarebbe Radio Crc Targato Italia. Sulle frequenze dell’emittente partenopea va in onda da tempo Raffaele Auriemma, volto noto di Mediaset e voce storica sia in radio sia come telecronaca tifoso su Premium fino a qualche anno fa. La radio non ha fatto registrare dati d’ascolto in aumento nell’ultima indagine RadioTer ed è costantemente nella seconda fascia a grandissima distanza in termini di seguito dalle big KissKiss Napoli e Marte. Può permettersi un esborso mostruoso in grado di soddisfare De Laurentiis?

L’impressione è che il Napoli scudettato rischi di rimanere senza una emittente ufficiale. Mancano 36 giorni all’inizio del campionato e qualcosa potrebbe cambiare, anche perché non si esclude che il patron azzurro possa abbassare le pretese in virtù del mutato scenario radiotelevisivo ed economico.

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