Lo scorso autunno, di fronte all’ennesimo sold out del Napoli in occasione di una partita interna, Milano Azzurra spiegò che per riqualificazione lo stadio demolendo il terzo anello e costruendone uno nuovo servirebbero più di 20 milioni di euro. Cifre simili se non superiori per eliminare la pista d’atletica e avvicinare gli spalti al campo. Chi li metterebbe? Il Comune, con i suoi conti in rosso e altre priorità, di certo non potrà; De Laurentiis da tradizione non tira mai fuori un euro se non per cose che lo riguardano direttamente, la Regione ha già investito milioni per la riqualificazione del 2019 in occasione delle Universiadi.
Tutti sperano che il 10 ottobre l’Uefa assegni gli Europei del 2032 all’Italia: per quell’evento verranno stanziate centinaia di milioni di euro per rifare il trucco (e non solo) agli impianti italiani. Questo potrebbe cambiare le cose, ma di una grande manifestazione assegnata all’Italia si parla da quasi 20 anni. C’era già De Laurentiis quando nel 2006 si parlò insistentemente dell’Europeo in Italia, poi prevalsero Polonia e Ucraina. All’epoca però si parlava di costruzione di un nuovo stadio in periferia o in provincia, soluzione avversata da una parte del tifo che espose uno striscione emblematico durante una partita a Lecce: “Euro 2012, l’occasione fa l’uomo ladro”, un chiaro riferimento alla vicenda.
La brillante operazione “Universiadi” e l’intitolazione dello stadio a Diego Armando Maradona hanno invece concentrato i progetti futuri sulla riqualificazione del vecchio impianto di Fuorigrotta che a breve compirà 65 anni. Non andrà in pensione ma vivrà una splendida terza età, almeno secondo le dichiarazioni di Manfredi. Secondo alcuni si tratta solo di propaganda perché alla fine non se ne farà nulla nonostante le probabilità che l’Italia abbia gli Europei sia alta. Tuttavia, quando dovranno partire le gare l’attuale Amministrazione, a giudizio di molti estremamente negativa, sarà solo un ricordo. Inoltre, nonostante il caso del Santiago Bernabeu, appare difficile e costoso effettuare i lavori mentre allo stadio si giocheranno importanti partite di campionato e – si spera – di Champions League. L’idea di emigrare altrove per una stagione appare impraticabile e ingestibile sul piano dell’ordine pubblico.
Tra l’altro, il Comune di Napoli ha brutti precedenti per quanto riguarda gli impianti sportivi: scandalosa la vicenda del Mario Argento (nella foto sopra a sinistra), il vecchio e glorioso palazzetto dello sport di Fuorigrotta da anni in stato di degrado (per non dire in rovina) a causa di una lunga e complessa storia di burocrazia, incapacità e non curanza. Quelle tribune avvolte dalle erbacce sono i simboli di una città dove raramente si riesce a fare qualcosa di buono, al netto degli afflussi turistici impressionanti e dei successi della squadra di calcio.