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“I napoletani piangono ma non lavorano”: esposto all’Ordine dei giornalisti per Filippo Facci

È di nuovo polemica feroce intorno al giornalista Filippo Facci. Stavolta nel mirino è finito un post in cui mostra la foto di tifosi napoletani in lacrime dopo la sconfitta con il Milan e il commento “Ah se lavorassero come piangessero“.
Già noto per altre uscite poco politically correct che avevano fatto discutere, stavolta il giornalista di Libero si è superato per luogocomunismo, banalità e uso dei soliti stereotipi.
Il primato del Napoli, prossimo alla conquista dello Scudetto, dà fastidio a tanti; Facci, brianzolo di fede milanista, non ha perso l’occasione per dimostrare tutta la sua ostilità nei confronti dei meridionali, così altre volte aveva fatto contro altre minoranze; celebre un suo editoriale pieno di offese nei confronti delle donne islamiche.
Sotto il post del giornalista, ripreso e utilizzato da molti utenti, fioccano i commenti ironici e a volte pesanti; ci sono anche colleghi che lo conoscono e che si dicono sorpresi per essere arrivati a tanto.
Solo alcune settimane fa Facci aveva commentato un altro post sulla scomparsa di Pelé definendo un interlocutore  “partenopeo malato del ladro e drogato Maradona

Sulla vicenda è intervenuto anche Claudio Silvestri, neosegretario aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa, che ha annunciato un esposto all’Ordine dei giornalisti della Lombardia affinché Facci venga sanzionato: “E’ il razzismo in cinque parole, inaccettabile che lo faccia un giornalista; si tratta di un fatto gravissimo che porteremo al Consiglio di Disciplina“.
La comunità napoletana di Milano ha già fatto sapere che intende andare a festeggiare sotto la sede di Libero il prossimo Scudetto: “Speriamo di trovare in redazione anche Facci e le sue corna“, il commento.

Libero ha spesso preso posizioni pesanti nei confronti di Napoli scadendo in becere provocazioni fondate sulla discriminazione territoriale. Pur essendo reali e veritiere tante tematiche sottolineate dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, ciò che è sempre stato giudicato inaccettabile è il tono intriso di razzismo contenuto in alcune argomentazioni.

 

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Fuochi e petardi sotto Club Napoli in

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