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M’ARRICORD – Da Castel del Piano 1984 a Dimaro 2025

Il campionato 1983-84 fu caratterizzato da molte pesanti sconfitte. Riuscimmo a salvarci arrivando quart’ultimi. Decisiva fu la vittoria sul campo del Milan. Ancora non sapevamo che quella partita avrebbe rappresentato la più importante sliding doors nella storia del Napoli e di Napoli. Se a maggio fossimo retrocessi in B, Diego non sarebbe venuto a Napoli il mese dopo e la vita dei napoletani di allora di oggi e delle generazioni future non sarebbe stata la stessa.

Ottocento anni dopo Federico II, arrivò a Napoli il nuovo stupor mundi, Diego Armando Maradona. Il 5 luglio 1984 Diego conobbe l’amore dei napoletani, accorsi in 70.000 per salutarlo. Non solo tifosi, accanto a me c’era una famiglia intera, tre generazioni, nonni figli e nipoti. I vecchi indossavano il vestito buono, quello delle occasioni importanti. Quando Diego pronunciò il famoso Buonasera Napolitani, il vecchio strattonò la moglie gridando “parla pure, parla pure!”

L’entusiasmo irrefrenabile del 5 luglio proseguì a Castel del Piano per il ritiro estivo. Un piccolo borgo alle pendici del Monte Amiata fu invaso da migliaia di napoletani, troppi per le strutture ricettive del paese. Al confronto l’invasione di Roccaraso al seguito di Rita De Crescenzo è stata poco più di un picnic. Circa 30.000 napoletani arrivarono da tutte le parti d’Italia, ci si accampava ovunque, nelle aiuole e nei giardini comunali. Io avevo solo il sacco a pelo, Lino Cascelli, uno dei ragazzi che l’anno stesso dell’arrivo di Maradona avrebbero fondato Milano Azzurra, dormiva in canadese. Durante gli allenamenti Diego lasciava a bocca aperta i compagni con le sue magie.

Un giorno Diego cominciò a lanciare in avanti il pallone che docilmente tornava indietro. Costanzo Celestini da Capri disse chest ‘o saccio fa pur’io. Il pallone si allontanò 10 metri scatenando l’ilarità generale e i paccheroni dei compagni. La prima partita fu giocata su un campo da 1000 posti scarsi, eravamo almeno 10.000, dimostrando che la legge dell’impenetrabilità dei corpi è una cazzata. Contro una squadra del posto Diego segnò quattro gol, uno in rovesciata, il delirio totale.

Quell’estate cominciò l’era Maradona che durerà fino all’infinito e oltre. Nessuno sarà mai come lui, ma questa squadra che oggi comincia il ritiro a Dimaro, promette di farci vivere ancora grandi emozioni.

di Gianfranco Ambrosio

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