“Sì, sono 18 anni se permette“… Chi non si ricorda quella frase pronunciata da Corrado Ferlaino nello spogliatoio festante del San Paolo dopo la vittoria del primo Scudetto nel 1987?

L’ingegnere rispose al compianto Giampiero Galeazzi che gli faceva notare che il presidente fosse “il più scalmanato di tutti“. Ferlaino era alla guida del club, quasi ininterrottamente, da 18 anni e 4 mesi. Aveva rilevato le quote di maggioranza nel 1969 dal Comandante Lauro. In quei 18 anni aveva sfiorato lo scudetto già due volte, svanito prima nel 1975 per colpa di “Core ‘ngrato” Altafini e poi nel 1981 per colpa di quel clamoroso autogol di Ferrario contro il già retrocesso Perugia nell’anno del terremoto.
Nel 1984 arrivò la svolta: l’incredibile e concitato acquisto di Maradona aprì la strada, non facile e non breve, verso lo Scudetto tre anni dopo sotto la guida tecnica di Ottavio Bianchi.

Anche per Aurelio De Laurentiis sono passati 18 anni dall’acquisizione del Napoli; era il 2004 quando l’imprenditore cinematografico rilanciò gli azzurri dopo il crac del vecchio club, passato dalle mani di Ferlaino a quelle di Corbelli e poi di Toto Naldi.

Dopo il rendimento altalenante della squadra di Spalletti, partita fortissimo poi incappata nel periodo nero di dicembre in coincidenza con gli infortuni e in seguito nuovamente in corsa, i tifosi hanno abbandonato ogni scaramanzia e vedono in questa coincidenza un altro segnale del destino. Tra l’altro anche il rapporto con Ferlaino non era stato idilliaco fino a quel momento, poi quel periodo d’oro di fine anni ’80 avrebbe affidato alla figura dell’ingegnere, che a maggio compie 92 anni, un ruolo centrale nella storia del Napoli. Dopo gli scudetti e la Coppa Uefa sarebbe però arrivata la grande crisi e i rapporti con i tifosi si ruppero fino agli attentati incendiari, le contestazioni e il tentativo di cacciata a furor di popolo.