Un secco -3 in classifica da scontare in questa stagione se il procedimento si chiuderà in tempi brevi. E’ questa la sanzione massima a cui potrebbe andare incontro la Juventus nel caso in cui l’inchiesta della Procura federale, filone sportivo del processo Prisma sullo scandalo stipendi, dovesse volgere al peggio per i bianconeri.


Le dimissioni dell’intero CdA bianconero, con Andrea Agnelli in testa, hanno chiarito in modo inequivocabile che il club torinese rischia grosso dopo l’esplosione del caso relativo agli stipendi falsamente ridotti ai calciatori durante il periodo del Covid. L’artifizio contabile però non sarebbe stato quantitativamente decisivo per l’iscrizione al campionato e quindi sarebbe da escludere l’ipotesi di retrocessione della squadra all’ultimo posto in classifica; sarebbe stata la seconda retrocessione a tavolino in appena 15 anni per la società bianconera dopo quella per lo scandalo Calciopoli.
La Juventus rischia quindi da a 1 a 3 punti di penalizzazione. Secondo molti esperti, appare improbabile che la sanzione si limiti ad una pesante ammenda pecuniaria soprattutto in tempi di valorizzazione del fair play finanziario; ci sono i precedenti di Chievo e Cesena a fare da scuola. Una penalizzazione inoltre potrebbe essere decisiva sia per le residue speranze dei bianconeri di rimontare 10 punti al Napoli nel girone di ritorno sia per la corsa al quarto posto che vale una Champions League irrinunciabile per aggiustare i conti di un club che dopo i successi degli anni scorsi ha commesso diversi errori. Ma in Europa ora in tanti chiedono l’esclusione d’ufficio dalle Coppe 2023/24. Oggi il titolo della Juventus alla Borsa di Milano è stato sospeso per eccesso di ribasso e poi ha chiuso con un più tranquillo -0,9% dopo le vendite della mattinata

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